Le persone depresse tengono spesso le pupille rivolte in basso a sinistra.

Già sappiamo che i soggetti depressi hanno normalmente la colonna vertebrale ricurva in posizione cifotica, il capo chino e incassato nelle spalle.

Ma che vi sia una netta correlazione tra movimenti delle pupille e gli stati interiori è una peculiarità comprovata. Infatti la posizione degli occhi rivela la nostra attività cerebrale.

Già, è estremamente difficile essere depressi guardando in alto, aprendo il torace, saltellando qua e là.

I popoli orientali per vincere la tristezza portano forzatamente verso l’alto gli angoli della bocca, come quando si sorride.

Del rapporto mente-corpo Mind your back!® ti ha dato degli accenni partendo dalla citazione di Lord Owen Meredith (link) e con la videopillola 11 (link).

Per relazione mente – corpo non si intende solo la posizione in cui ci poniamo, anche i nostri occhi creano un rapporto tra l’angolazione in cui si posizionano e gli stati interiori.

Per esempio, guardando in alto, si accede ad informazioni di tipo visivo, entrando più nel dettaglio: chi guarda in alto a destra crea un’immagine visiva costruita, sta quindi creando immagini o concetti nuovi mai visti o sentiti in precedenza; viceversa guardare in alto a sinistra permette di accedere ai ricordi di un’immagine.

Per potersi accostare a nuove sensazioni corporee collegate al tatto, gusto o odorato, le pupille si spostano in basso a destra. Quando invece le posizioniamo in basso a sinistra stiamo aprendo un dialogo interno, stiamo riflettendo

Invece il movimento delle pupille in senso orizzontale permette al nostro cervello di avere accesso a informazioni uditive, cioè a suoni e parole.

Maggiore è l’apertura oculare, maggiore è l’attenzione, ma occhi spalancati assieme ad una certa configurazione del viso significano sorpresa. La posizione a mezz’asta della palpebra così come l’aumento dei battiti denotano noia, stanchezza.

Lo sguardo fisso indica la volontà di defilarsi, di non creare una relazione, mentre uno sguardo estremamente mobile esprime vivacità di pensiero e di comportamento.

Elena Sommariva Operatore in Posturologia

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